Festa della Repubblica

Prof.ssa Francomacaro | Il discorso del Presidente Mattarella in occasione della festa della Repubblica. Lo ha pronunciato al Quirinale dove si stava svolgendo un concerto d'archi dedicato alle vittime del Covid-19. Il 2 giugno 1946 è una data importante per l’Italia. La seconda guerra mondiale era terminata solo l’anno prima e i cittadini italiani furono chiamati alle urne per una doppia votazione: il referendum per la scelta tra monarchia e repubblica e l’elezione dei deputati per formare l’Assemblea Costituente, l’organismo che avrebbe dovuto elaborare la nuova Costituzione da sostituire a quella in vigore prima della guerra, lo Statuto Albertino, concesso da re Carlo Alberto di Savoia nel 1848. Per la prima volta potevano andare a votare tutti i cittadini italiani, comprese le donne, che fino ad allora erano state escluse. Il voto di quel giorno decise che l’Italia sarebbe diventata una repubblica: con 12.718.019 voti a favore e 10.709.423 contrari gli italiani mostrarono infatti di non aver più fiducia nella monarchia, ritenuta responsabile di aver consegnato il Governo nelle mani di Mussolini. Re Umberto II, salito al trono da poche settimane dopo l’abdicazione di Vittorio Emanuele III, lasciò quindi l’Italia per andare in esilio in Portogallo. Quello stesso giorno vennero inoltre eletti i 556 deputati che avrebbero fatto parte dell’Assemblea Costituente. Questa si riunì per la prima volta il 22 giugno 1946 e pochi giorni dopo elesse Enrico De Nicola come capo provvisorio dello Stato. A presiedere il Governo venne scelto Alcide de Gasperi. Nei mesi successivi, tutti i deputati lavorarono alla scrittura della nuova Carta costituzionale, ma i lavori procedevano troppo lentamente. Furono quindi scelti 75 deputati che formarono una commissione incaricata di scrivere un testo provvisorio che fu presentato il 6 gennaio 1947. Da quel momento in poi, l’Assemblea Costituente discusse e approvò ogni singolo articolo della Carta. Fu un lavoro molto lungo, che richiese 173 sedute e 8 mesi di lavoro. Alla fine, la Costituzione venne approvata definitivamente il 22 dicembre 1947 e fu firmata dal presidente Enrico De Nicola il successivo 27 dicembre. La Carta entrò ufficialmente in vigore dal 1° gennaio 1948. Dopo pochi mesi, però, De Nicola si dimise per consentire l’insediamento di un nuovo presidente eletto dal Parlamento. L’11 maggio 1948 l’economista Luigi Einaudi fu eletto presidente della Repubblica. Memori delle condizioni cha avevano reso possibile l’ascesa del fascismo in Italia, i deputati che lavorarono alla nuova Costituzione stabilirono per l’Italia un sistema parlamentare basato sulla suddivisione dei poteri.

  • Il potere legislativo veniva affidato al Parlamento, diviso in due Camere: la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica. I membri di queste Camere sarebbero stati eletti a suffragio universale, cioè da tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, censo o religione.
  • Il potere esecutivo era affidato al Governo, costituito da ministri e dal presidente del Consiglio.
  • Il potere giudiziario era attribuito alla Magistratura, formata dai giudici e dal Consiglio superiore della Magistratura.

Oltre al potere di fare le leggi, al Parlamento spettava (e spetta ancora oggi) la scelta del presidente della Repubblica, la cui carica dura 7 anni ed è il garante della Costituzione. Tra i compiti del presidente della Repubblica vi è quello di nominare, in seguito a consultazioni con i diversi partiti, il presidente del Consiglio, che a sua volta forma il Governo scegliendone i ministri.