Gli hashtag e la comunicazione social
A. Costantini | Molte
parole sono state aggiunte al dizionario negli ultimi decenni grazie ai social
network, ma poche sono diventate così ampiamente utilizzate e accettate come
l’hashtag. Usato per la prima volta su Twitter nell’agosto 2007, si tratta
semplicemente di una parola chiave (keyword) oppure una breve una frase,
scritta senza spazi, con un cancelletto (#) davanti, inseribile ovunque in un
post sui social: all'inizio, alla fine o nel mezzo. Ad esempio, #COVID19,
#LongCovid e #UkraineRussianWar sono gli hashtag oggi in tendenza su Twitter. Questa speciale etichetta (tag) è utilizzata come
aggregatore tematico ed ha la funzione di facilitare la ricerca nei social di
contenuti (foto, video, messaggi) su argomenti specifici. Possono
fornire alle persone un contesto e spunti utili per ricordare, aggregare post e
immagini e aggiornare un gruppo di persone che la pensano allo stesso modo oppure
interessate ad una determinata tematica.
Con migliaia di contenuti pubblicati ogni minuto su Twitter, Facebook,
Instagram, Youtube e altre piattaforme, c’è una probabilità molto bassa che il
nostro post venga visto da persone che non ci seguono sui social (follower). È
qui che entrano in gioco gli hashtag! In sostanza, includendo i segni di hash si
fa in modo che il nostro post venga incluso nell’ indice dei contenuti del
social network (indicizzazione), in modo che possa essere individuabile da
tutti, anche se non sono nostri follower
o fan. Spesso usati per collegare conversazioni su eventi, disastri, emergenze,
vacanze, celebrazioni, argomenti di interesse generale o di cultura popolare, esistono “hashtag brandizzati” e
“community hashtag”. Quelli brandizzati sono creati da professionisti per
connettere un marchio aziendale e il suo target su un determinato tema. Sono
costruiti intorno ad un brand, un evento o un’iniziativa particolare e possono
essere semplicemente il nome del brand/evento oppure un messaggio più
d’ispirazione, motivazionale. I community hashtag sono
utilizzati per categorizzare, per migliorare la popolarità di un messaggio, per
aumentare i follower e indicizzare i post. Usati correttamente, sono un ottimo modo per rendere più visibili i nostri post sui
social e aumentare il coinvolgimento. A tal proposito, ricordiamoci di #NonUtilizzareGruppiDiParoleTroppoLunghe.
L’obiettivo dei community hashtag è diventare “virali”, quindi meglio essere
brevi e incisivi nella scelta delle keyword, altrimenti rischiamo che le
persone le dimentichino o commettano errori di battitura. Se facciamo una
ricerca per hashtag, abbiamo una panoramica visiva di tutti i contenuti
associati, e questo ci consente di verificare che siano coerenti ed in linea
con il messaggio che intendiamo associare a quel particolare tag. Evitiamo di
usarne uno con un numero troppo alto di contenuti associati, altrimenti il
nostro messaggio si perde nel mare dei post e delle stories con quel tag.
Evitiamo anche di usarne troppi nello stesso post, per non compromettere
leggibilità ed estetica. Scegliamo quelli
che descrivono bene il contenuto della nostra foto/video, ma che abbiano
riferimenti anche a noi e ai nostri follower. L'articolo su casertasera.it