La falconeria
Prof.ssa Francomacaro | La Falconeria, pratica simbolica, difficile e anche assai costosa, era uno dei divertimenti tipici dell'aristocrazia medievale, che ha resistito fino alla fine del XVII secolo. Era una vera e propria caccia che prevedeva l'uso di uccelli rapaci appositamente addestrati, specialmente falchi e sparvieri, portati sul pugno dal cavaliere e liberati al momento di inseguire la preda. Le difficoltà nell'addestrare e mantenere in cattività i rapaci rendeva questo passatempo molto costoso ma per via delle sue connotazioni simboliche gli aristocratici del medioevo non potevano proprio farne a meno. In epoca medievale si intendeva per falconeria anche l'arte nell'allevare e addestrare i rapaci: di conseguenza, l'analisi comprendeva lo studio della loro natura e delle loro abitudini. Il massimo cultore medievale della falconeria fu il grande Federico II. Imperatore e amatissimo e re di Sicilia, che la perfezionò enormemente grazie al notevole apporto ricevuto degli arabi. Per lui rappresentava una manifestazione simbolica del potere legata a precisi rituali ed alla costruzione di apposite strutture, ma anche uno svago. Era per lui una vera e propria una passione che coltivò per tutta la vita, oltre che un mezzo per conoscere meglio la natura. Nel rispetto di questo nobilissimo rapace, Federico iniziò a studiare direttamente il comportamento degli uccelli, fino ad avere tanti dati a disposizione da poter redigere un vero e proprio trattato di falconeria: il DE ARTE VENANDI CUM AVIBUS. Per chi è curioso di falconeria, i link a materiali di approfondimento:
1. Come si caccia con il falco
2. Il ruolo e il significato del falco nel Medioevo
3. Federico II e la falconeria
1. Come si caccia con il falco
2. Il ruolo e il significato del falco nel Medioevo
3. Federico II e la falconeria