La pallavolo
Prof.ssa Scuncio | La storia della pallavolo come sport codificato è relativamente recente, essendo stata inventata negli ultimi anni del 1800. In realtà quello che molti ignorano è che antiche civiltà, da quelle precolombiane a quella greca o cinese, si dilettavano già millenni fa in giochi con la palla che in qualche misura potevano ricordare parti – se non tutte – delle azioni del volley. Di queste discipline si sono perse le regole, quindi se da un lato siamo coscienti del fatto che William Morgan non ha inventato nulla ma si è limitato a dare un ordine a dei giochi preesistenti in varie parti del mondo, dall’altro è proprio a questo insegnante di educazione fisica che si deve la nascita del volleyball. Più precisamente, Morgan chiamava il nuovo sport “mintonette”, usando la radice comune della parola “badminton”, attività che conosceva molto bene. Ed effettivamente si può dire che la pallavolo abbia molto in comune con quello sport: doversi passare il volano al di sopra della rete senza che questo toccasse terra è simile a quanto fanno i componenti delle varie squadre di volley oggi (e fin da quando il gioco è esistito). Ciò che cambia è che non ci sono le racchette e si tratta di un gioco di squadra. Può stupire che inizialmente i giocatori erano appena cinque ed esistevano solo servizi e palleggi, non il muro né il bagher: la pallavolo era molto più semplice. In realtà all’epoca chi la praticava aveva un solo problema. Il nome “mintonette” era considerato troppo femminile e fu cambiato proprio in “volleyball”. Nel giro di pochi anni dalla sua “invenzione”, lo sport ebbe subito successo lontano da casa. Visto quanto poco costava allestire un campo di gioco, iniziò a viaggiare in diversi luoghi del mondo al seguito dei militari americani: nelle Filippine, in Corea, in Giappone… proprio quei paesi dove il volley non solo è popolare, ma è praticato ai massimi livelli. Vi consiglio un buon video sul tema.