Internet: indirizzi IP e server

A. Costantini | (la videolezione)  Quando due o più dispositivi elettronici vengono connessi per permettere la comunicazione reciproca, essi formano una rete. Internet è costituita dall’interconnessione su scala mondiale di reti di questo tipo, ciascuna appartenente ad aziende, governi o individui, col risultato di permettere a tutti i dispositivi connessi a tale rete di reti di comunicare tra di loro. Per comunicare i computer devono essere in grado di comprendersi a vicenda. Su Internet la comunicazione è possibile perché tutti i dispositivi parlano la stessa “lingua” o protocollo, ovvero, il Protocollo Internet (in inglese, Internet Protocol, in sigla IP), un “mercato unico” senza barriere fisiche, tecniche o nazionali. Il protocollo IP costituisce la base di tutti gli altri sistemi di comunicazione su Internet. Trasmettere una qualsiasi comunicazione su Internet usando il protocollo IP è come inviare le pagine di un libro per posta usando moltissime buste differenti. Tutte le buste usano lo stesso indirizzo mittente e lo stesso indirizzo di destinazione. Anche se alcune buste viaggiano via nave e altre via aereo, alla fine tutte arrivano a destinazione ed il libro può essere ricomposto. 
Su Internet il contenuto della busta (chiamata tecnicamente “pacchetto”) dipende da protocolli, ossia, da convenzioni che definiscono il formato dei dati e le procedure di connessione per i diversi tipi di comunicazione. Esempi di queste convenzioni costruite sopra il protocollo IP sono: SMTP per spedire la posta elettronica;  HTTP per accedere a siti web;  BitTorrent per la condivisione di file in modalità peer-to-peer (P2P). Chiunque è libero di creare il proprio protocollo e usarlo su Internet, a patto che si basi sul protocollo IP. In altre parole, il solo limite è l’immaginazione, la sola regola è che l’indirizzo sulla busta sia nel formato standard richiesto dal protocollo IP. Il fatto che il sistema sia "aperto" è ciò che ha reso Internet un fenomeno globale. L’uso universale di un singolo protocollo di base (protocollo IP)  per tutte le forme di comunicazione ha importanti vantaggi. I dispositivi che sono responsabili per il trasporto dei dati su Internet (chiamati “routers”, che in italiano potremmo tradurre come “instradatori”) non hanno bisogno di essere programmati differentemente per trattare diversi tipi di dati. Anzi, non hanno alcun bisogno di sapere nulla dei dati che smistano, a patto che tali dati usino il protocollo IP. Come il postino che consegna la posta tradizionale, i “router“ devono solo guardare all’esterno della busta per essere in grado di consegnare il messaggio. Non importa se la busta contiene una bolletta o una lettera d’amore (tranne che per il ricevente, naturalmente). Ciò implica:
- possibilità di innovazione illimitata in termini di nuovi protocolli e nuove applicazioni, purché costruite sopra il protocollo IP; 
- non c’è alcun bisogno di sapere nulla in merito al contenuto di qualsiasi comunicazione: “privacy by design”.
Essenzialmente, Internet offre un solo, flessibile servizio: trasportare dati da un dispositivo ad un altro a prescindere dalla natura dei dispositivi usati, da come e dove essi sono connessi a Internet e dalla natura o dal contenuto dei dati stessi.  Un indirizzo IP è un indirizzo numerico che viene assegnato ad ogni dispositivo collegato ad Internet. In molti casi gli indirizzi IP possono essere utilizzati per identificare un’organizzazione o un individuo che usino un Internet Service Provider per collegare ad Internet uno o più apparecchi. In altri casi, in particolare nelle reti aziendali, nelle connessioni wireless pubbliche o non protette e nelle connessioni mobili ad Internet, l’indirizzo IP non sempre identifica la persona che ha compiuto un atto tracciabile digitalmente. Poiché un router casalingo o aziendale spesso mostrerà solo un indirizzo IP per tutte le persone connesse ad esso, l’indirizzo IP identificherà un gruppo di persone piuttosto che un singolo individuo. Di conseguenza, spesso è difficile, se non impossibile, essere sicuri di chi ha fatto cosa sulla base del solo indirizzo IP. D’altra parte, gli indirizzi IP sono molto spesso associabili a specifiche persone, e perciò devono essere trattati come “dato personale“ tranne nel caso in cui venga inequivocabilmente stabilito che non lo siano.
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Un sito web su Internet è raggiungibile tramite l’indirizzo IP numerico del server che lo ospita (nel momento in cui scriviamo, per esempio, l’indirizzo di EDRi.org è 217.72.179.7). Gli indirizzi IP non sono facili da ricordare per gli esseri umani. Usarli per identificare risorse online, inoltre, non è pratico, dato che i servizi su Internet devono di tanto in tanto migrare su un nuovo indirizzo IP (se cambiano Internet Service Provider, per esempio). Dato che l’uso di indirizzi IP per siti web non è né pratico né ‘user friendly’, sono stati creati i ‘domain names’ (cioè i nomi a dominio, come edri.org). Il Domain Name System globale funziona un po’ come una rubrica telefonica per Internet. Se conoscete il nome a dominio del sito web che volete visitare, il Domain Name System è utilizzato – in modo invisibile e automatico – per reperire l’indirizzo IP corrispondente al web server presso cui si trova il sito. Perciò, quando digitate http://edri.org  il vostro computer è in grado di identificarlo come se fosse 217.72.179.7 e invia una richiesta specifica per quel sito. Il sistema per cercare un nome a dominio funziona in maniera gerarchica. Quando digitate http://edri.org, il vostro computer innanzitutto si connette a un server DNS per chiederne l’indirizzo. Il server DNS predefinito di norma è gestito dal vostro Internet provider, ma è possibile utilizzarne uno diverso. Se qualcuno ha effettuato l’accesso di recente a http://edri.org, il server DNS ne ‘ricorderà’ i dettagli e vi fornirà l’indirizzo IP corretto. In caso contrario, affiderà la richiesta a un livello più alto di autorità, dove viene seguita la stessa procedura. Al massimo livello di autorità ci sono 13 ‘root server’ che in sostanza mettono insieme i server DNS. I 13 root server sono molto solidi e hanno un’enorme potenza di calcolo. Ne hanno talmente tanta che hanno continuato a funzionare in modo efficiente perfino quando sono stati vittima di attacchi imponenti (i cosiddetti attacchi ‘distributed denial of service’).