La resistenza e la legge di Ohm
A. Costantini | (la videolezione) Quando tra i due estremi di un conduttore metallico (per esempio di rame) si mantiene una differenza di potenziale V costante nel tempo mediante un generatore, nel conduttore scorre una corrente elettrica. Se le condizioni in cui avviene l’esperimento rimangono stabili, anche la corrente elettrica rimane costante nel tempo.

E' ragionevole attendersi che l’intensità della corrente dipenda da due fattori: la tensione del generatore, cioè la differenza di potenziale fornita ai capi del conduttore, e le caratteristiche del conduttore stesso. Come osservò per primo il tedesco Georg Simon Ohm (1775-1836), in un conduttore il rapporto tra la differenza di potenziale e la corrente elettrica é costante:
R = V / I
La costante R si definisce resistenza elettrica del conduttore, si misura in ohm, ed è una grandezza caratteristica che dipende dalle sue dimensioni, dal materiale di cui è composto e dalla temperatura. Il termine resistenza indica che la corrente incontra un’opposizione nel passaggio attraverso il conduttore: tanto più grande è R, tanto più piccola è la corrente per una data differenza di potenziale. Se due conduttori hanno resistenze ed
con
allora, a parità di differenza di potenziale applicata, il conduttore con resistenza minore presenterà una corrente maggiore.