L'amplificatore operazionale
A. Costantini | (la videolezione) Una delle ragioni della diffusione in ambito elettronico dell’amplificatore operazionale è la sua versatilità. Con un
amplificatore operazionale si può fare quasi tutto (amplificatori di tutti i tipi, filtri attivi,
amplificatori logaritmici, dispositivi a commutazione, ecc.)! Ugualmente importante è che, nonostante la complessità circuitale (vedi figura in basso), l’amplificatore operazionale ha caratteristiche che si avvicinano molto a quelle ideali. Ciò rende il
progetto di un circuito elettronico più semplice e più aderente al funzionamento dei prototipi
realizzati.
I primi amplificatori operazionali venivano costruiti con elementi
discreti (tubi a vuoto e poi transistor e resistori) e il loro costo era proibitivo. Essi erano applicati
esclusivamente nel campo del calcolo analogico e della strumentazione. Alla metà degli anni ’60 fu
prodotto il primo amplificatore operazionale integrato (il µA 709) e la sua apparizione segnò una
nuova era nel progetto dei circuiti elettronici. Esso fu sempre più utilizzato dai progettisti e il suo
prezzo scese drasticamente.