Le fibre ottiche in laboratorio

Francesco De Musso | Ricordo con piacere l'anno scolastico 2018/19, quando da incaricato annuale di TPSEE all'ISISS “Piedimonte Matese“, progettai e realizzai un percorso didattico, sulle tecnologie delle fibre ottiche. Composto da più UDA, il percorso era orientato in parte alle attività PCTO (allora ASL) dell’indirizzo Elettronica. 
L’obiettivo didattico primario era favorire l’acquisizione di conoscenze e lo sviluppo di abilità e competenze nell’ambito delle nuove tecnologie ottiche, attraverso l’uso di metodologie didattiche attive come l’esperienza laboratoriale. Volevamo, in realtà, creare un ambiente di apprendimento che, favorendo l’inclusione, ponesse gli studenti al centro del processo didattico, valorizzando abilità relazionali e interessi personali.

demusso1jpg

Nel corso delle lezioni teoriche trattai un po' di tematiche introduttive alle fibre ottiche, la legge di Snell, la rifrazione e l'indice di rifrazione, l'attenuazione su fibra, la dispersione cromatica e feci cenni alle tecnologie FTTH. Impostai le attività pratiche intorno alla realizzazione di un impianto di ricezione satellitare con uscita ottica e di un impianto di telecontrollo di un motore asincrono; con esercitazioni sulla giuntura di fibre monomodali, sulle misure di attenuazione, sui test su fibre lunghe con cenni all’OTD.
Resi disponibili la gran parte dei materiali e delle apparecchiature necessarie alla realizzazione del percorso e la scuola acquistò, su mia richiesta, i materiali mancanti.
Dal punto di vista metodologico, utilizzai:
- la didattica laboratoriale: per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo, la riflessione su quello che si faceva. Incoraggiai continuamente l‘atteggiamento attivo degli allievi nei confronti della conoscenza sulla base della curiosità e della sfida.
- il cooperative learning: per stimolare l'inclusività e permettere una “costruzione comune” di oggetti, procedure, concetti. Non mi limitati ad organizzare i gruppi di lavoro, ma cercai di creare le condizioni per un’efficace collaborazione e un buon apprendimento, perché cooperative learning, come noto, non è semplicemente “lavorare in gruppo”.

demusso2jpg
L'esperienza condusse alla produzione di due compiti di realtà:
- un impianto di ricezione satellitare (SMATV) con antenna parabolica ad LNB ottico, con relativi collaudo e verifiche strumentali.
- un controllo remoto su fibra ottica, con feedback video, di un motore asincrono trifase, con relativo sviluppo del software e collaudo finale.