Calvino: "L'avventura di due sposi"
Prof.ssa Francomacaro | Vi propongo l'ascolto di un breve racconto di Italo Calvino: "L'avventura di due sposi" e lascio a voi qualche osservazione in merito. Il racconto rappresenta la vita quotidiana di due giovani sposi, due operai, con una vita familiare vincolata e condizionata dai rispettivi orari di lavoro. Lui, Arturo Massolari, esercita il turno di notte; di conseguenza rientra a casa nel momento in cui lei, Elide, deve svegliarsi per andare al lavoro. Il tempo per scambiarsi qualche parola, qualche sguardo, qualche tenero abbraccio è limitato. Il semplice intreccio fa emergere l’inesorabile gioco di incontri con cui si articolano le giornate dei due sposi, ma anche i loro gesti delicati di affetto che ne alleggeriscono la durezza. Il racconto presenta elementi che si richiamano esplicitamente alla poetica neorealista: la scelta di un ambiente operaio, il tono sobrio con cui è descritta la dignitosa povertà dei protagonisti, il registro quotidiano e colloquiale dell’espressione (inserimenti di forme popolari o dialettali, lessico volutamente dimesso). Tuttavia la prospettiva della narrazione è ormai molto lontana dall’oggettività neorealista. La vita esterna dei due sposi non è infatti rappresentata attraverso la narrazione degli eventi che essi vivono durante la giornata ma è raccontata indirettamente tramite i pensieri, le allusioni, le percezioni dei due protagonisti. Arturo ricostruisce il ritorno di Elide grazie ai suoni che gli giungono dall’esterno (il rumore dei tacchi giù per i gradini, lo stridere, il fermarsi e lo sbattere della pedana del tram ); lo stesso accade ad Elide quando pensa al marito diretto al lavoro (ora lui correva sulle strade buie, tra i radi fanali…). Il mondo non è visto ma immaginato, ricostruito e quindi inevitabilmente deformato.