Il QR code
A. Costantini | Quante volte, negli ultimi anni, abbiamo usato
la fotocamera del nostro telefonino per inquadrare uno strano disegno quadrato
sul menu di un ristorante, su una locandina oppure su un cartellone
pubblicitario? E’ comodissimo,
ammettiamolo! E’ una tecnologia semplice ed elegante, si chiama codice QR ed è stata sviluppata, nei
primi anni novanta, da una compagnia giapponese per
il tracciamento dei pezzi delle automobili Toyota. Si
tratta di un'etichetta ottica contenente varie informazioni: una sorta di
codice a barre bidimensionale. Il classico codice a barre unidimensionale,
quello utilizzato dalle cassiere dei supermercati, viene scansionato da un
fascio di luce stretto prodotto da uno scanner specializzato. In quel codice le
informazioni sono codificate nella larghezza e nella distanza delle barre
verticali e gli scanner accedono alle informazioni in una sola dimensione (in
orizzontale). Il codice QR, invece, contiene informazioni accessibili lungo due
dimensioni: orizzontale e verticale. E’ un quadrato
principale, che ne ingloba altri quattro agli angoli (il quarto è molto più
piccolo), che contiene una lunga serie di puntini bianchi o neri. Questi
puntini non sono altro che numeri e lettere codificati. Quello più diffuso è formato da 29×29 puntini, tramite i
quali è possibile rappresentare fino a 48 caratteri alfanumerici (cioè numeri e
lettere). Questi caratteri possono rappresentare un link ad una pagina web, un
semplice testo, un numero di telefono, una scheda contatto virtuale (vCard) o
qualunque altra cosa possa essere scritta con numeri e lettere. Il fatto che il codice QR
codifichi e fornisca informazioni lungo due assi (su e giù e da lato a lato) ha
numerosi vantaggi. Vengono trasmessi più dati e i dati vengono trasmessi più
velocemente rispetto ai codici a barre standard; non a caso QR sta per Quick
Response e significa “risposta rapida”. Sono anche più affidabili,
perché possono subire danni e continuare
a funzionare, grazie ad un sistema di correzione degli errori. Sono molto più
accessibili, perché non occorrono scanner speciali e possono essere letti dalla
fotocamera di un qualsiasi smartphone. Sono economici e facili da creare,
mantenere e utilizzare. Esistono QR statici oppure dinamici e la
differenza ha a che fare con il modo in cui memorizzano le informazioni. Un QR
statico è un codice fisso e non modificabile: più informazioni si memorizzano,
più grande e complesso è il disegno. Sono utilizzati al meglio in scenari di
utilizzo una tantum e l’unico modo per cambiare i dati è creare un nuovo
codice. Un QR dinamico, invece, è un codice in cui le informazioni possono
essere modificate dopo la creazione. In pratica questi QR codificano
semplicemente il link a una pagina web dove sono memorizzate le informazioni
vere e proprie: per accedervi, dopo la scansione, gli utenti vengono
indirizzati automaticamente a quella pagina. Per la
maggior parte delle applicazioni, i codici QR dinamici sono la soluzione
migliore. Non sono più complicati da creare dei codici QR statici, sono molto
più versatili e sono perfetti quando è richiesta la continua modifica delle
informazioni (pensiamo ai coupon o ai menu digitali dei ristoranti ). I QR dinamici sono più
veloci da scansionare e caricare rispetto a molti di quelli statici e
consentono anche il tracciamento del loro utilizzo. L'articolo su casertasera.it.