Nel panorama dell'elettronica moderna, i Field Programmable Gate Array (FPGA) rappresentano una delle tecnologie più versatili e dinamiche. Un FPGA è un circuito integrato composto da una matrice di blocchi hardware interni con interconnessioni che l'utente può programmare per personalizzare completamente il funzionamento del dispositivo per un'applicazione specifica. La caratteristica distintiva di questi componenti è la loro capacità di essere riprogrammati anche dopo la distribuzione, permettendo di adattarsi a modifiche progettuali o addirittura di supportare applicazioni completamente nuove durante il loro intero ciclo di vita.
Le radici degli FPGA affondano in dispositivi predecessori come le memorie di sola lettura programmabili (PROM) e i dispositivi logici programmabili (PLD). Questi componenti potevano essere programmati in fabbrica o sul campo, ma utilizzavano una tecnologia a fusibili (da cui il termine "bruciare una PROM") che li rendeva permanentemente configurati e non modificabili. Gli FPGA, al contrario, memorizzano la loro configurazione in un mezzo riprogrammabile, come la RAM statica (SRAM) o la memoria flash, aprendo la strada a una flessibilità senza precedenti.
L'architettura di base di un FPGA è costituita da migliaia di elementi fondamentali chiamati Blocchi Logici Configurabili (CLB), circondati da un sistema di interconnessioni programmabili, noto come "tessuto", che instrada i segnali tra di essi. L'interfaccia di input/output (I/O) fa da ponte tra l'FPGA e i dispositivi esterni.

Il cuore di ogni CLB è spesso una Look-Up Table (LUT), una memoria (tipicamente SRAM) che implementa qualsiasi funzione logica per un dato numero di ingressi. Ad esempio, una LUT a 4 ingressi può generare qualsiasi output per tutte le 16 possibili combinazioni di input, agendo efficacemente come un generatore di funzioni logiche universale. Un CLB semplificato può contenere multiple LUT, multiplexer (mux), full adder (FA) e flip-flop, che possono essere configurati per operare in diverse modalità (ad esempio, normale o aritmetica) per eseguire una vasta gamma di operazioni, dalle semplici funzioni booleane a operazioni aritmetiche sincrone.

Una CLB semplificata: la LUT a quattro ingressi è formata da due unità a tre ingressi.
Gli FPGA moderni integrano convertitori analogico-digitale e CLB molto più complessi per formare moltiplicatori, registri, contatori e vere e proprie unità per l'Elaborazione del Segnale Digitale (DSP).
Mentre gli FPGA entry-level si concentrano su basso consumo, bassa densità logica e semplicità, esiste un'intera gamma di dispositivi che colma il divario tra la logica discreta e gli FPGA. I Complex Programmable Logic Devices (CPLD) e i Simple PLD (SPLD) occupano questo spazio.
La vera evoluzione, tuttavia, si è avuta con l'integrazione di blocchi funzionali dedicati direttamente nella matrice dell'FPGA. Questi includono gestori di clock, Phase-Locked Loops (PLL), controller PCI Express, MAC Ethernet e transceiver ad alta velocità. Questi blocchi, progettati come circuiti fissi, offrono prestazioni massime mantenendo la riconfigurabilità.
Il passo successivo è stato la creazione degli FPGA SoC (System-on-Chip), che integrano in un unico componente l'architettura FPGA e un intero nucleo di microprocessore. Questo approccio offre una maggiore integrazione, minore consumo energetico, ingombri ridotti e una comunicazione a larghezza di banda elevata tra la CPU e gli altri blocchi. Un esempio è il Cyclone V di Intel, con un sistema di elaborazione hardware (HPS) basato su dual-core ARM Cortex-A9 per applicazioni a basso costo e basso consumo.
Trasformare una collezione di migliaia di CLB in un hardware funzionante è un processo complesso. Il flusso di progettazione tradizionale inizia con la definizione delle funzionalità desiderate utilizzando un Linguaggio di Descrizione Hardware (HDL) come VHDL o Verilog. Successivamente, un compilatore sintetizza questo codice in un file di configurazione che specifica come interconnettere tutti i componenti.
Questa approccio richiede sia competenze di codifica che una profonda conoscenza dell'hardware sottostante, competenze non sempre ampiamente disponibili. Per ovviare a questo, i fornitori offrono oggi Software Development Kit (SDK) e strumenti di High-Level Synthesis (HLS). Questi strumenti permettono ai progettisti di sviluppare per FPGA utilizzando linguaggi di programmazione ad alto livello come C, C++, Python o OpenCL, oppure attraverso ambienti grafici basati su diagrammi a blocchi, come LabVIEW di National Instruments, semplificando così l'accesso alla progettazione hardware.
Applicazioni:
La capacità di configurare, riconfigurare e ottimizzare l'hardware rende gli FPGA una scelta ideale per una miriade di applicazioni:
Prototipazione e Validazione di ASIC: Gli FPGA sono indispensabili per la convalida di chip personalizzati (ASIC) prima del costosissimo passaggio alla produzione in volume.
Elaborazione Parallela: La possibilità di configurare centinaia o migliaia di blocchi identici li rende perfetti per l'elaborazione di immagini, l'intelligenza artificiale (AI), gli acceleratori per data center e i sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS).
Aggiornamenti sul Campo: In campi in rapida evoluzione, dove protocolli e standard cambiano frequentemente (come nelle comunicazioni wireless o nella cybersecurity), gli FPGA possono essere aggiornati per supportare nuove specifiche.
Soluzioni Personalizzate: Forniscono una soluzione hardware su misura in scenari in cui lo sviluppo di un ASIC sarebbe troppo costoso o lento.
Gli FPGA trovano ampio uso in settori critici come aerospaziale e difesa, elettronica medica, televisione digitale, controllo di motori industriali e strumentazione scientifica.
In definitiva, gli FPGA hanno superato il ruolo di semplici dispositivi di prototipazione per diventare componenti fondamentali in prodotti finiti, abilitando innovazione e adattabilità in un mondo tecnologico in costante e rapida evoluzione. La loro capacità di ridefinire l'hardware stesso li posiziona come una tecnologia chiave per il futuro del computing.