La tecnologia NFC

A. Costantini | Probabilmente a causa del Covid molti di noi, per limitare i contatti, hanno preso confidenza con l’NFC e cominciato ad effettuare acquisti semplicemente avvicinando la carta di credito o lo smartphone a un terminale. La maggior parte degli smartphone e dei dispositivi indossabili oggi è dotata di questa tecnologia. La Near Field Communication (comunicazione di prossimità) non è una tecnologia radicalmente nuova, ma semplicemente un'evoluzione della tecnologia RFID (identificazione a radiofrequenza) che esiste già da decenni. La distinzione chiave tra RFID e NFC risiede nei loro campi di trasmissione: il primo è spesso utilizzato su distanze maggiori. Un esempio di sistema RFID è il Telepass per il pagamento automatico dei pedaggi sulle autostrade. L’NFC invece, pur basato sulla tecnologia RFID, ha un raggio di trasmissione molto più basso (qualche centimetro) e funziona sfruttando il fenomeno dell’induzione elettromagnetica. La breve distanza garantisce un primo livello di sicurezza, poiché solo i dispositivi nelle immediate vicinanze possono comunicare tramite NFC. Un sistema di comunicazione NFC comprende due parti separate: un chip lettore NFC e un tag (etichetta) NFC. Il chip lettore è la parte attiva del sistema perché, come suggerisce il nome, legge o elabora le informazioni prima di innescare una risposta specifica. Fornisce alimentazione e invia comandi NFC al tag. La tecnologia è spesso utilizzata nei trasporti pubblici, dove gli utenti possono pagare utilizzando il proprio biglietto abilitato NFC o con smartphone. In questo esempio, il chip lettore NFC è incorporato nel terminale di pagamento del veicolo e il tag NFC é nel biglietto (o nello smartphone) che riceve e risponde ai comandi NFC inviati dal terminale. In sostanza, il dispositivo lettore genera un campo magnetico variabile a frequenza 13,56MHz facendo passare una corrente elettrica attraverso la sua bobina, che in un certo senso funziona da antenna. Quando un tag viene portato nelle vicinanze, il campo induce una corrente elettrica all'interno della bobina del tag e, una volta completata la fase di inizializzazione, tutti i dati memorizzati sul tag vengono trasmessi in modalità wireless al lettore. Il lettore NFC può essere considerato l’elemento principale del sistema di comunicazione, poiché avvia la comunicazione, alimenta il tag NFC e gli invia comandi attraverso il campo magnetico. Spesso il lettore è incorporato in smartphone, terminali di pagamento, biglietterie automatiche, maniglie delle portiere delle auto, console centrali dell'auto o come parte di un sistema di pagamento più ampio. Ad esempio, se un lettore NFC è incorporato in una maniglia della porta, la porta può essere sbloccata quando lo smartphone autorizzato viene portato in prossimità della maniglia della porta. Il tag NFC, invece, è un chip incorporato in un'antenna (la bobina), alimentato dal campo magnetico generato dal lettore, che risponde a istruzioni NFC e può anche avere funzionalità specifiche per abilitare la protezione con password, l'autenticazione o il rilevamento di manomissioni. Un altro punto degno di nota è che i dispositivi NFC possono fungere sia da lettori che da tag e questa bidirezionalità consente di utilizzare un unico oggetto, come il nostro smartphone, per molti tipi di applicazioni diverse. Ormai la maggior parte delle carte di debito e di credito hanno già un tag NFC integrato. Le app come Google Pay, App Pay e Samsung Pay, utilizzano gli NFC dei nostri smartphone per pagamenti contactless, emulando i tag NFC, con il permesso della banca o dell'istituto finanziario emittente. Una volta configurato, non occorre far altro che avvicinare il telefonino al lettore di carte. Attenzione però, le applicazioni NFC non riguardano solo i pagamenti! Google ha introdotto la funzione Android Beam per trasferire qualsiasi contenuto sullo schermo ad altri dispositivi abilitati NFC, Nintendo utilizza la tecnologia per collegare i dispositivi ai videogiochi e in alcune piattaforme per la domotica, tra cui Home Assistant e HomeKit di Apple, mediante un app è possibile configurare tag NFC pronti all'uso per controllare i dispositivi o l'automazione della “casa intelligente”. L'articolo su casertasera.it